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Abbazia
di Santa Maria di Staffarda
L'abbazia
conserva tuttora l'aspetto di un vero e proprio paese. Sono tutt'oggi
visitabili la chiesa, il chiostro, il refettorio, l'edificio dei conversi,
la foresteria, il mercato e le cascine.
Nel corso dei secoli Staffarda si costituì come un nucleo autonomo
di attività preindustriale in grado di fornire prodotti destinati
sia all'uso interno che alla loro commercializzazione. Sul piano economico
i Cistercensi influirono notevolmente sul progresso della civiltà.
Tutti quelli che lavoravano sui loro possedimenti avevano la possibilità
di diventare uomini liberi. In questo modo l'ordine accelerò
il processo di scomparsa della servitù della gleba.
La
chiesa termina con tre absidi semicircolari, il campanile presenta una
solida punta aguzza poggiata su un basamento quadrato a più piani
scanditi da archetti. La facciata attuale risale al XVI secolo, mentre
l'interno è in stile romanico-gotico a tre navate che terminano
con absidi semicircolari. Nell'absidiola di destra si possono ammirare
il sontuoso crocifisso e l'altare ligneo. Altrettanto degni di nota
sono l'acquasantiera, l'altare maggiore, il pulpito, il gruppo scultoreo
della Crocifissione e il Polittico di Oddone Pascale.
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L'abbazia
fu eretta per volontà del Marchesato di Saluzzo. La data della
sua fondazione si può collocare tra il 1135 e il 1138. I monaci
fondatori provenivano dall'Abbazia di Tiglieto, in Liguria e sul terreno
a loro donato, "la staffarda" fondarono prima la Chiesa e
poi la loro casa.
Come voleva la tradizione cistercense i monaci si dedicarono subito
ai lavori di bonifica dei terreni. Le donazioni di terre, censi e beni
a favore dell'abbazia furono consistenti.

Verso il XV secolo cominciarono a decadere sia le opere materiali che
quelle spirituali così vive nell'antico cenobio. L'abbazia fu
data in commenda a laici o ecclesiasti di poco scrupolo interessati
solo ai proventi economici del complesso. Nel 1750 la Santa Sede dichiarò
decaduta la "mena abbaziale" autonoma e il complesso di Staffarda
entrò a far parte del patrimonio dell'Ordine Mauriziano. Dal
1804 la Chiesa Abbaziale venne adibita a parrocchiale e il Mauriziano
di curare alcuni interventi di restauro.
Staffarda, oggi ha un grande valore artistico per la sua equilibrata
commistione di stile romano-gotico ed è una pagina importante
della storia dei monaci Cistercensi e delle loro opere
.
Il Chiostro, di stile gotico, è costituito da porticati che si
aprono ad arco su doppie colonnine con capitelli ben lavorati. Al centro
c'è il giardino e a sud l'elegante Sala Capitolare.
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